CAMPIONATO INGLESE ( Championship )
(Traduzione dal francese di un articolo di Yvette Chavernac
apparso su Spaniels n°120-2000)
Per capire e avere un’idea del livello di
difficoltà dei turni di prova così come si presentano
in un “Campionato Inglese”, ecco un breve richiamo del regolamento inglese.
Innanzitutto
il disegno qui sotto indica che i concorsi si svolgono in “doppio”: i numeri
pari concorrono a destra e i dispari a sinistra.
I turni si svolgono in
contemporanea – la selvaggina s’incrocia sui percorsi ed anche i cani al
riporto.
La densità della selvaggina è eccezionale e
le difficoltà del terreno – per quanto si possa dire
sul continente – certe.
Ecco dunque uno scorcio del regolamento
inglese.
Ogni qualvolta possibile si faranno
concorrere i cani in coppia, un cane per giudice.
Durante la prima manche i
cani con numero dispari dovranno esser giudicati dal giudice di destra, e, a
meno che non siano eliminati, saranno poi giudicati nella seconda manche dal
giudice di sinistra e viceversa.
Al
termine della seconda manche, i giudici hanno la
libertà di chiamare qualsiasi cane e in qualsiasi ordine.
Da
uno Spaniel ci si aspetta che lavori a portata di fucile in ogni circostanza,
che esplori il terreno con cura senza mai oltrepassare la preda nella battuta
che sta effettuando.
Il
primo compito di uno Spaniel è trovare la preda e metterla al volo a portata di
fucile.
Starà fermo allo sparo e alla caduta della
preda e andrà al riporto al comando del suo conduttore.
I conduttori devono attendere l’invito del
giudice per mandare il cane al riporto.
Qualità
richieste:
Capacità naturale di
trovare la preda, olfatto, passione, attitudine al “marking”
–punto di caduta del selvatico -, stile, controllo sul cane
del conduttore, rapidità di raccolta della selvaggina abbattuta, buon riporto e
consegna nelle mani del conduttore, come pure discrezione nella condotta.
Da un cane ci si aspetta che abbia istinto,
ma anche che la sua andatura sia allegra e leggera, in breve che procuri
emozione e piacere allo spettatore.
Deve dimostrare di essere
capace di esplorare il terreno in maniera soddisfacente e col minimo aiuto da
parte del suo conduttore.
A parità di condizioni verrà
preferito il cane che ha stile.
Tuttavia i giudici
dovranno assicurarsi che il cane rapido e con stile sia anche il migliore nel
trovare la selvaggina.
Un passaggio mancato non deve
automaticamente impedire al cane di essere classificato.
Un cane che catturi una preda non colpita può essere eliminato a meno che i giudici non
riconoscano delle attenuanti – selvatico menomato-.
Se un cane segna una battuta d’arresto o ha
una lieve esitazione prima di scattare in presenza di
un selvatico immobile, ciò costituisce un’ulteriore raffinatezza, il cane deve
allora mettersi in movimento su ordine del conduttore.
Un cane deve fermarsi alla partenza della
preda e allo sparo, ma se continua d avanzare per vedere il punto di caduta
quando è nascosto, questa è una prova d’intelligenza e deve essere considerato
un punto positivo.
Ad esempio, in un terreno difficile un cane
dovrebbe spingere la preda fino a un luogo libero e
poi fermarsi.
Uno spaniel deve caricare la preda senza
esitare, riportarla rapidamente e rimetterla nelle mani del conduttore.
Ogni preda ferita deve essere ritrovata e
finita al più presto.
Si cercherà prima la preda ferita, poi
quella morta. Se risulta impossibile ritrovare una
preda, il giudice deve affidare il compito al riportatore ufficiale e al suo
cane, previsti appositamente.
Si potrà indicare ai conduttori dove devono
iniziare la loro ricerca ed informarli, nei limiti del ragionevole, sul punto
dove è caduta la selvaggina.
Se i cani mandati al riporto tornano senza
selvaggina, sta ai giudici esplorare la zona, e se la preda viene
trovata, questi cani dovranno, salvo circostanze eccezionali, essere eliminati
dal concorso.
Errori
gravi:
I
cani che non riescono a ritrovare la preda uccisa o ferita, che oltrepassano un selvatico, quelli che conducono una ricerca
disordinata e che non esplorano il terreno a sufficienza, quelli che non
restano fermi alla partenza e allo sparo o mettono sottosopra il terreno.
Un comportamento rumoroso, un controllo
inadeguato del cane da parte del padrone sono
ugualmente da penalizzare, come pure la cattura di una preda viva.
Una buona localizzazione
della preda è essenziale in un cane da riporto, dato che non deve scombinare
inutilmente il terreno.
I giudici devono preferire i cani che vanno
direttamente al punto della caduta ed effettuano
prontamente il riporto.
Idealmente un cane deve caricare senza esitazione
il selvatico e tornare rapidamente.
Il conduttore non deve
strappare o tirare la preda dalla bocca del cane.
I giudici non devono penalizzare troppo un
cane che posa a terra una preda per caricarla più facilmente, questo non deve
essere considerato un riporto abborracciato.
Un
buon cane da riporto non deve dipendere dal conduttore per trovare la preda.
Tuttavia
deve esser obbediente e sensibile alle indicazioni che gli vengono
date quando necessario.
I
cani che dimostrano iniziativa e predisposizione
naturale a ritrovare la preda devono essere classificati davanti a quelli che
hanno bisogno di indicazioni per arrivare alla selvaggina.
Come
regola generale, sembra che i cani migliori siano quelli che richiedono una
guida più sobria.
Hanno
apparentemente un senso d’orientamento innato e riescono a far apparire facile
una ricerca difficile.